Sembra ieri che ho raccontato delle mie novità di febbraio, e, nel rimuginare sul bilancio dell’ultimo mese, mi ritrovo pressoché a riproporre la stessa introduzione.
In particolare, anche a marzo sono stata oberata di lavoro in Banca.
Di tutt’altro avviso, posso affermare di aver finalmente trovato una serena routine nella casa nuova.
Invece, come identico rimando a marzo dell’anno scorso, dichiaro con emozione di essere stata presente al FRI24 – Festival Romance Italiano 2024. È il terzo anno che presenzio alla fiera, il secondo come Autrice. Non potrei essere più orgogliosa e grata per la straordinaria occasione concessa. Le settimane che hanno preceduto la fiera sono state caratterizzate dai lunghi preparativi. La ricompensa a tanta fatica è stata la calorosa accoglienza dei lettori, dei noti e dei nuovi. È stato incredibilmente bello poter ritrovare coloro che hanno amato il mio primo romanzo, e che sono tornati a salutarmi e ad acquistare “Vite Legate”. Ma è stato altrettanto meraviglioso conoscere i nuovi lettori, che hanno deciso di dare un’occasione alle mie opere.
Il mio FRI24 non sarebbe stato lo stesso senza la mia amica Arianna Tomba. Arianna è stata la mia spalla per l’intera durata del festival, un porto sicuro dove poter trovare la carica necessaria per affrontare la giornata. Grazie, criceto con il fiocco rosa (anche se nella foto indossiamo le tue orecchiette da gatta). Tu lo sai. Sei speciale come nessun’altra.
Durante il penultimo weekend sono stata a Torino con degli amici per vedere la mostra dedicata a Tim Burton; artista amato da me e Stefano. È stata un’occasione unica, che mi ha permesso di conoscere meglio la figura di Burton e di reperire nuovi spunti di ispirazione. Soprattutto mi ha sospinta ancor di più ad assecondare la mia voce interiore, che mi guida sia come persona che come scrittrice.
Ultimo accenno ma non per importanza va al mio compagno Stefano. L’ultimo periodo non è stato semplice starmi vicino, ne sono consapevole. Ho avuto delle giornate buie, colme di ansia e di paure. Non mi vergogno di ammettere che per giorni sono stata colpita dagli attacchi di panico. Come non posso nascondere che, questa volta, senza di lui non sarei riuscita a superarli in così breve tempo. La sua sola presenza è stata la miglior cura.
Con quest’ultima nota agrodolce, alla prossima!
Maria Diletta Veluti